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Il segmento testuale Guido De Ruggiero è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 29Entità Multimediali , di cui in selezione 16 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 278

Brano: [...]dovette all’opera di Benedetto Croce (v.) che, oltre ad affidarle la pubblicazione dei propri libri e della rivista La Critica, fondata nel 1903, fu prodigo di consigli e di introduzioni negli ambienti accademici e intellettuali dell’epoca.

Negli anni del fascismo il rapporto tra il filosofo liberale napoletano e l’editore barese continuò, assicurando alla Casa editrice la collaborazione di numerose personalità della cultura antifascista come Guido De Ruggiero, Luigi Russo, Adolfo Omodeo, Francesco Flora, Rodolfo Morandi, Aldo Capitini.

Nel generale squallore della situazione culturale del tempo, sotto la direzione di Giovanni Laterza la Casa editrice (che nondimeno aveva pubblicato anche le opere di Alfredo Oriani e Giovanni Gentile) venne a costituire un importante punto di riferimento sul fronte della resistenza intellettuale.

Scriverà Eugenio Garin a proposito delle iniziative editoriali di Benedetto Croce: «Pur avendo una sua precisa linea politica, fece circolare motivi e problemi di ispirazione assai diversa; dopo aver pubblicato nel 1[...]

[...]sti (e in essi il Manifesto di Marx). [...] Sui libri che fece leggere agli italiani, con la collaborazione di Giovanni Laterza, si formarono così liberali come socialisti e comunisti, così idealisti come materialisti ».

Nel catalogo Laterza tra il 1925 e il 1943 si trovano infatti le opere politicamente meno « allineate » rispetto al regime, apparse in Italia durante il fascismo e alcuni libri di impronta chiaramente antifascista:

1925

Guido De Ruggiero. « Storia del liberalismo europeo »

1926

S. Spaventa, « Lettere politiche »

Guido De Ruggiero, « Sommario di storia della filosofia »

1928

fi. Croce, « Storia d’Italia dal 1870 al 1915 »

A. Monti, « Pio IX nel Risorgimento italiano »

A. Levi, « il positivismo politico di Carlo Cattaneo »



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 296

Brano: [...]ivo perdente.

Laureatosi a Pisa nel 1914, prese parte alla Prima guerra mondiale. Dopo due anni di trincea passò a insegnare Lettere italiane e latine nella Scuola militare di Caserta e, nel 1919, in quella di Napoli. È di questo tempo la sua amicizia con Benedetto Croce (v.), che ne aveva già apprezzato il Metastasio (1915), e con quanti eletti ingegni frequentavano la casa del filosofo: Giustino Fortunato, Luigi Salvatorelli, Adolfo Omodeo, Guido De Ruggiero, Francesco Flora.

L’antifascismo di Russo

Quel periodo napoletano fu molto importante per la sua formazione umana, culturale e politica: nacque in Russo l’antifascista. Ma oltre alle conversazioni e allo scambio di idee con il gruppo degli amici, egli corroborava la sua personalità con lo studio dei classici a lui più congeniali, i quali più totalmente e concretamente avevano espresso il loro pensiero, fornendogli motivi e ragioni contro la tirannide e per la conquista della libertà: unità, indipendenza, pace, redenzione sociale, educazione e progresso dell'uomo e del popolo italiano.
[...]

[...] più viva e molto più moderna di quella che non fosse a Napoli ». Onde non desterà meraviglia la sua graduale e sempre più consapevole svolta a sinistra, specie dopo la Liberazione.

Nel 1923 da Napoli passò a Firenze, dove insegnò letteratura italiana nell’istituto di Magistero; e nel 1935 fu chiamato a insegnare la stessa materia nell’Università di Pisa, succedendo ad Attilio Momigliano. A Firenze trovò qualche vecchio amico e ne fece nuovi: Guido De Ruggiero, Piero Calamandrei, Pietro Pancrazi, Nello Rosselli. La sua casa divenne ben presto sede di riunioni degli antifascisti fiorentini e, in essa, quando vi capitava, pontificava Croce tenendo lunghe conversazioni notturne.

Il periodo toscano segnò una svolta nell’attività critica e letteraria del Russo, che iniziò una revisione dello storicismo crociano rifacendosi maggiormente alla lezione di Gaetano De Sanctis; accentuò nel suo insegnamento il motivo eticopolitico e civile, interpretando poeti e scrittori nella totalità della loro espressione; promosse il concetto e la funzione della cultur[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 89

Brano: [...]ipare al conflitto. Quindi i liberalsocialisti si preoccuparono di organizzare su scala nazionale i collegamenti del movimento, che venne via via irrobustendosi con l’ingresso di nuovi adepti di diversa provenienza e con successiva diversa . destinazione (Luigi Preti, Attilio Bartolucci, Francesco Arcangeli, Guido e Enzo Fasso, Carlo Doglio, Renzo Bonfiglioli, Enzo Tagli acozzo, Giacinto Cardona, Federico Comandini, Wolf Giusti, Raffaello Ramat, Guido De Ruggiero, Ugo La Malfa, Sergio Fenoaltea, Leone Cattani, Carlo Antoni, Gino De Sanctis), e del gruppo di giovanissimi di Architrave (Guido Aristarco, Renzo Renzi, Roberto Roversi), la maggior parte dei quali confluirà più tardi nel Partito d'Azione. Altri, nel vivo della lotta, verranno invece attratti dai partiti della classe operaia.

Il Movimento di Unità Proletaria

Sorto a Milano nel 1939 e di orientamento socialista fin dalle origini, il M.U.P. si costituì attorno a Mario Zagarif Aldo Valcarenghi e Giovanni Barbera (che cadrà a Fossoli nel

1944), ai quali si unirono analoghi gruppi, di cu[...]

[...] stato, fin dal 1936, casa Amendola (v.). I tre figli del

lo statista liberale (Antonio, Pietro e Giorgio) si erano orientati verso il Partito comunista (il maggiore, Giorgio, dopo un’esperienza di confino, nel novembre 1937 era espatriato clandestinamente e in Francia era entrato negli organi dirigenti del partito). Altri luoghi d’incontro furono le abitazioni del pedagogista Giuseppe LombardoRadice (con i figli Lucio, Giuseppina, Laura), di Guido De Ruggiero, Nina Ruffini e Fortunato Pintor. In questo ambiente si trovarono a discutere Aldo Natoli, Aldo Sanna, Paolo Bufalini, Sergio Fenoaltea, Leone Cattani, Paolo Alatri, Paolo Solari, Massimo Aloisi, Marcello Conversi, Paolo Buffa, Eo

lo Scrocco, Gastone e Mario Alighiero Manacorda. La presenza di Manlio Rossi Dori a e Bruno Sanguinetti, comunisti, orientò molti di essi all’azione politica. Già nel 1937, sotto la direzione di Aldo Natoli, Pietro Amendola, Lucio Lombardo Radice, Paolo Bufalini e Aldo Sanna, il gruppo poteva dirsi caratterizzato in senso marxista, ma ciò non impedì che nel suo s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 723

Brano: Croce, Benedetto

Benedetto Croce

nelli, Emilio Cecchi, Cesare De Lollis, Guido De Ruggiero, Luigi Einaudi,, Guglielmo Ferrerò, Giustino Fortunato, Tommaso Gallarati Scotti, Carlo Antonio Jemolo, Ugo Guido Mondolfo, Luigi Salvatorelli, Matilde Serao, e successivamente da Corrado Alvaro, Antonio Banfi, Corrado Barbagallo, Filippo Burzio, Piero Calamandrei, Gaetano De Sanctis, Francesco Messineo, Eugenio Montale, Giorgio Pasquali, Gaetano Salvemini. In polemica con il manifesto fascista redatto da Giovanni Gentile, con il quale da questo momento la rottura diviene aperta e totale, si riconosce l’errore di aver sostenuto il fascismo, sperando che « mercé di esso, nuove e fresche forze [...]

[...]tica dèi Governo, ho accolto, in omaggio al nome della Patria, l’invito dell'E.V. e ho rimesso alla Questura del Senato la mia medaglia che ha la data del 1910. Con osservanza ».

Lo storico

Sciolti i partiti, arrestati o esiliati gli oppositori politici, la sola voce libera rimase quella della « Critica » e del gruppo di intellettuali che si raccolse intorno a Croce e alla casa editrice Laterza che ne pubblicava gli scritti: Adolfo Omodeo, Guido De Ruggiero, Luigi Russo. È del 1927 la « Storia d’Italia dal 1871 al 1915 », la prima delle grandi opere storiche del Croce, cui segue nel 1931 la « Storia d’Europa nel secolo XIX ». In esse si viene elaborando, insieme alla rivendicazione degli istituti liberali del secolo XIX, spregiati dal fascismo, la concezione della « religione della libertà » in cui la rigida distinzione tra valori e fatti, tipica della filosofia dello spirito, viene resa più duttile attraverso l’introduzióne della libertà come principio ideale, fede, idealità morale orientatrice dell’azione. La genesi delle presenti difficoltà v[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 452

Brano: [...]orismo selettivo di stampo gentiliano, che con quegli esiti aveva pure in qualche modo a che fare.

Lungo questa linea, la concezione della scuola quale imparziale selezionatrice di capacità e attitudini, indipendentemente « da ogni distinzione iniziale di censo e di classe », verrà ribadita nelle dichiarazioni programmatiche e nelle scelte operative di due ministri della Pubblica istruzione nel “regno del Sud”, i già ricordati Adolfo Omodeo e Guido De Ruggiero, entrambi azionisti, ma poi perseguita con scarsa coerenza. L'uno storico del Risorgimento e l’altro storico del liberalismo europeo, ambedue degnissimi studiosi e antifascisti, ma nondimeno impreparati di fronte all’ampiezza e complessità del compito, ben poco poterono per riscattare la scuola dalla funesta eredità liberalfascista e difenderla dall’assalto clericale. L’unico passo in avanti compiuto consistette nel fatto che, essendo ora oggetto della polemica la poca serietà del regime fascista (ma ieri, quasi le stesse persone avevano stigmatizzato con analoghi argomenti le colpe del regim[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 450

Brano: [...]oma si impegnarono sul piano amministrativo e progettuale, per bilanciare la nefasta influenza del sopravvissuto apparato ministeriale fascista e del conservatorismo proveniente dai centri universitari del “regno del Sud” con l’appoggio degli Alleati. A tale riguardo va ricordato che venne costituita una commissione presieduta dal pedagogista americano Washburne, alla quale collaborarono anche intellettuali di prestigio come Adolfo Omodeo (v.) e Guido De Ruggiero (v.), ma la cui impostazione idealistica e moderata impedì che venissero seriamente affrontate problematiche come quelle della riforma, della defascistizzazione e della democratizzazione della scuola. Né a ciò poterono far fronte i governi del C.L.N. e il governo Parri, nei quali il ministero della Pubblica istruzione fu affidato al liberale Vincenzo Arangio Ruiz. Finché, con il passaggio del dicastero alla Democrazia cristiana (imperso

nato dal ministro Guido Gonella), dal luglio 1946 e per lunghissimi anni anche nel campo della scuola rimarrà stabilmente insediato il potere clericale.
[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 233

Brano: [...]ile coltivare deboli fiammelle di antifascismo. Così, mentre la classe operaia diventava luogo di verifica dell’organizzazione comunista, altrove si coniugarono le vecchie parole del liberalismo, di cui furono testimoni YAlleanza nazionale (v.) di Mario Vinciguerra nel 1930 e il nuovo verbo di Giustizia e Libertà (v.).

L'antifascismo giovanile romano passò attraverso varie strade: si sviluppò grazie al magistero di saggi e ciotti maestri come Guido De Ruggiero (v.), attraverso le lezioni di professori antifascisti come il comunista Gesmundo (v.) e Pilo Albertelli (v.), grazie anche all’incontro di intellettuali con operai comunisti: il gruppo di 42 arrestati nel 1933 era composto da studenti universitari e laureati come Marcel

lo Marroni, Pietro Grifone, Mario Brandani Mammucari, Celestino Ronconi, Giorgio Laj, Carlo Maturano ecc., quasi tutti provenienti dal Liceo “E. Quirino Visconti” (v. GrifoneBrandani, Gruppo), oltre che da artigiani.

Esisteva, d’altra parte, anche un antifascismo giovanile di matrice fascista, che si esprimeva in seno a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 44

Brano: [...]a ».

Le « circolari » venivano periodicamente diffuse col sistema della « catena ». Ogni destinatario, anello della catena, era esplicitamente invitato a riprodurne 6 copie e quindi spedirle ad altrettante persone, sempre le stesse, tra le quali almeno 2 scelte tra i fascisti.

Il movimento, visto con favore da Benedetto Croce, ebbe contatti con elementi delI’Azione Cattolica, con P. Enrico Rosa S.J., direttore di « Civiltà Cattolica », con Guido De Ruggiero e altri di « Giustizia e Libertà ». Questi ultimi, pur mantenendo con il suddetto movimento rapporti di « amichevole dibattito », non mancarono di criticarlo apertamente e in modo piuttosto aspro, definendo tale corrente antifascista come « papaiemonarchica » (v. Giustizia e Libertà, n. 9 del luglio 1930).

In effetti non si può dire che il movimento avesse un preciso programma, all’infuori dell'obiettivo generico di raccogliere forze moderate e borghesi contro il fascismo;

la sua azione, abbandonata in gran parte alla spontaneità, ebbe scarsa influenza e fu di breve durata. Il 28.11.193[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 203

Brano: [...]o del 1940 da Guido Calogero e Aldo Capitini con un ^programma di rinnovamento eticopolitico della vita nazionale e di ricerca di una sintesi fra istanze liberali e contenuti di avanzato riformismo sociale. Nel corso del 1942, i nuclei liberalsocialisti (v. Antifascismo giovanile organizzato) erano stati quasi decapitati dall’arresto dei loro massimi esponenti (Enzo Enriques Agnoletti, Butticci, Guido Calogero, Aldo Capitini, Tristano Codignola, Guido De Ruggiero, Tommaso Fiore, Carlo Ludovico Ragghianti, D’Amati, Nel

lo Traquandi). Alcuni di questi saranno liberati dal carcere soltanto dopo il 25.7.1943. E, prima di quella data, potrà uscire soltanto un secondo numero di « Italia Libera ».

In Francia, dove qualche copia dei « 7 punti » era arrivata ai primi del 1943, il programma ivi espresso venne inteso come quello di un partito che si proponesse soprattutto di rivolgersi ai ceti medi. Gli esuli di « Giustizia e Libertà » considerarono che, senza l’assoluta interruzione delle comunicazioni anche clandestine tra l’estero e l’Italia, dovuta all[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 207

Brano: Azione, Partito d’

Ma l’unità dei partiti antifascisti su questo terreno riuscì a imporre, con Bonomi presidente, tutti i membri designati. Il Partito d’Azione entrò nel gabinetto con Alberto Cianca e Guido De Ruggiero in qualità di ministri; Sergio Fenoaltea, Antonio Manes, Antonino Ramirez e Giuseppe Bruno come sottosegretari.

Fu tuttavia un governo la cui direzione alimentò continuamente, durante i sei mesi della sua durata, ragioni di disaccordo e motivi di crisi. L’azione di sostegno al movimento partigiano nel Nord era giudicata universalmente incerta e perfino equivoca; l’epurazione dei fascisti appariva inefficiente; la burocrazia non mutava i funzionari né i sistemi; la polizia manteneva i vecchi metodi di repressione violenta, e Bonomi, ministro dell’interno, ne èra personalmente responsabile. [...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Guido De Ruggiero, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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